A due passi dalla città, nello spettacolare scenario della Costa Viola, poco conosciute ai più, ma dal grandissimo fascino, possiamo visitare due distinti siti di grotte scavate nell’arenaria.

Appena sotto il quartiere dove si trova l’ex macello, e poco sopra la “nuova” stazione ferroviaria, troviamo il primo complesso: le Grotte di Pignarelle (o del Macello, appunto). Scavate dai monaci bizantini (possiamo vedere i segni degli scalpelli) nel soffice micro-conglomerato che caratterizza la zona, sono un esempio affascinante di insediamento rupestre risalente, con ogni probabilità al VI – VIII secolo.

Tornando alla stazione, e proseguendo in direzione NE, incontriamo una strada sterrata che segue la linea di costa e passa attraverso resort, macchia mediterranea e giardini coltivati ad ulivo. Lungo questa strada si trova il secondo gruppo di grotte scavate nell’arenaria, le Grotte della Pietrosa o della Trachina, molto più antiche delle prime, pare fossero abitate addirittura nella tarda età del bronzo e siano state utilizzate anche oltre, fino in età romana e, più recentemente, come ricovero per gli animali.

In zona troviamo anche un punto di avvistamento risalente alla seconda guerra mondiale e la villa, restaurata, in cui il poeta Leonida Repaci visse per alcuni anni e in seguito donò al comune di Palmi.

SCHEDA ESCURSIONE:
Tipo di escursione: in linea a/r
Difficoltà: T/E
Dislivello: trascurabile
Durata: 4 ore comprese soste
Acqua: non presente