Alessandro Biasi

Ciao…chi sei? Parlaci un po’ di te…

Piacere, mi chiamo Alessandro, saluto tutti quelli che stanno leggendo e ringrazio Angela e Seby (due guide preparatissime, disponibili, amabili, simpaticissime, deliziose, incantevoli, squisite, straordinarie … ovviamente scrivo questo per solo scopo di gratitudine nei loro confronti, non sono stato pagato) per questo assist che non lo posso e non lo voglio sprecare. Una delle cose più difficili è parlare di sé raccontandosi in maniera chiara ed efficace, ma lo faccio soprattutto perché sono un nuovo arrivato, infatti le mie escursioni sono nate meno di un anno fa. Nasco nella magica e misteriosa terra della Calabria ma ho parenti ed amici ovunque, questo mi ha fatto stare con lo zaino sempre pronto e appena si presentava l’occasione, partivo…mi piace viaggiare.  Nella vita, faccio tante cose e coltivo molte passioni tra cui l’escursionismo ma non voglio dilungarmi. Credo che quello che faccio non importi tanto, probabilmente il modo con cui lo faccio è più interessante…ovvero, ci metto il cuore, sempre, questo mi ha portato ad avere persone ed amici che mi vogliono bene e si fidano di me, mi ritengono affidabile (anche a fare cazzate quando c’è bisogno) tendenzialmente parlo meno per ascoltare di +. Sono un bravo ascoltatore, mi piace cogliere i dettagli e le sfumature…andare oltre, ma per adesso mi fermo qui, se volete scoprirete qualcosa in più su di me, lo faremo in cammino, in fondo sono una persona semplice è questa deve essere una conversazione, non un monologo e soprattutto non una presentazione da Speed Date.

 Da quanto tempo ti dedichi all’escursionismo?

Come accennavo prima, sono un novello e per questo devo ringraziare una pazza amica che ha coinvolto nel suo ancora più pazzo gruppo di amici, amanti delle sfide e tant’altro. Però, devo precisare che Il mio cuore bambino è sempre stato assetato d’ogni meraviglia e dalla voglia di provare nuove sfide e avventure. Per me la montagna ha sempre avuto un grande potere, su di me ha un effetto incredibile. Il solo pensiero delle cime mi distende un sereno sorriso sulle labbra. 

Come hai cominciato?

Come si dice “Il primo amore non si scorda mai”. Lasciando stare i miei passati fuori pista sciistici, (con cui mi perdevo tra le piste con la scusa di fare escursionismo) sicuramente il primo trekking a Palmi. Il fatto di aver visto delle bellissime grotte a pochi metri dalla stazione di Palmi, mi ha spiazzato e mi ha fatto comprendere che in fondo per quando viaggiavo non conoscevo a fondo la mia Calabria nel suo vasto insieme. É stata una giornata fantastica, emozionante e soprattutto inimmaginabile e da quel giorno non sono riuscito più a sospendere (tranne quest’anno per colpa di uno strano virus mortale che voi tutti sicuramente conoscete).

 Cosa ti piace dell’Aspromonte?

Direi… un po’ di tutto …usa solo ingredienti naturali e biologici e senza olio di palma! Scherzi a parte…tanto per cominciare, è facile da amare, ricco di storia e di lunga tradizione. Un paesaggio unico al mondo che regala emozioni a chi gli dedica occhi per vedere la sua quasi surreale bellezza, fatta di gole, cascate d’acqua, crinali, roccia, minerali…Ma anche orecchie per ascoltare, per sentire quello che racconta attraverso le sue storie fatte di castelli, pozzi, ruderi e macerie …sia bizantine, grecaniche, romane fino ad arrivare agli aneddoti del brigantaggio o al silenzio quasi assordante dell’abbandono di certi paesini. Trovi appagamento anche ad altri sensi come olfatto, l’Aspromonte sa emanare odori da ingelosire profumi come Dolce&Gabbana, lo sanno bene le api. Per non parlare del gusto, attraverso le genuine ricette di cucina e prodotti tipici che fanno invidia al mondo. Una tradizione millenaria, trasmessa in maniera testamentaria con passaggio d’amore meticoloso da genitori a figli. Una tradizione da tutelare, da mettere come si dice da noi in Calabria “Sott’olio”. Ma a capire come certe cose possano aprire pupille e sorrisi bisogna entrare a contatto con esso, toccare con pelle la sua essenza, la sua aspricità e bellezza. L’Aspromonte cattura il visitatore, che si sente parte integrante di questo spettacolo, che lo avvolge come in un abbraccio, e gli regala una vista mozzafiato e un’esperienza unica dove ogni passo diventa incanto. Insomma un appagamento di tutti e 5 i sensi.

Consiglieresti ad uno “straniero” di venire in Aspromonte o pensi debba rimanere un posto per pochi?

L’Aspromonte è Patrimonio di una bellezza monumentale unica con un cuore di pietra che affascina. Invito tutti a visitarlo ma principalmente a sperimentarlo. Credo fortemente che sia il modo migliore di imparare dalla natura, spero soprattutto adesso che il mondo abbia capito che il vero virus in fondo è l’uomo e che esiste una sola legge in natura, la sua.

 

Quali sono le problematiche che riscontri quando vai in escursione?

In primis…La sveglia che stravolge il sonno domenicale mentre ci prepariamo ad uscire dalla nostra zona confort per allontanarci in mezzo in macchina spesso in strade tortuose e a volte poco sicure, diretti per una nuova e sicuramente appagante avventura. Infatti quando la porta dell’auto si chiude… giunge il momento di alleggerire la mente e aprire il cuore. Qui non c’è spazio per il fare, qui conta di assaporare l’essenza (anche perché risulta difficile trovare punti di ristoro con prodotti locali) senza smarrirci inutilmente tra la bellezza del paesaggio e ritornare più felici di prima (in effetti ci sono poche segnaletiche utili a riguardo) ed a questo ci pensano le nostre mitiche guide ad accompagnarci affinché tutto vada affrontato nel modo giusto mentre ci perdiamo nello spirito di bellezza (giuro…non mi hanno pagato). Un po’ come quando ci si affida al taxi perché siamo in stato di ebbrezza (forse qualcuno alla fine l’ho è davvero).

E i punti di forza?

É dimostrato da uno studio che fare trekking fa bene: aumenta la produzione di globuli rossi e di emoglobina, fa bene all’apparato cardiocircolatorio e riduce il livello di colesterolemia …dovrei anche  scrivere che fa perdere peso ma la mia esperienza trova contrasto a tale affermazione, forse la causa è da ricercare alla vastità di domanda/offerta degli stuzzichini durante il tragitto fatta tra vecchie e nuove amicizie con la scusa del “Sentimento di cameratismo” che caratterizza ogni escursione, ma comunque fa diventare ancora più piacevole l’uscita. Poi credo che un altro punto sia la forza della semplicità  dove poter toccare con mano la maestosa semplicità della natura e riscoprire il significato profondo della vita. Bisogna fare molta attenzione, e tornare a quello stadio primitivo in cui la natura e i suoi movimenti erano parte della tua vita, parte integrante del tuo quotidiano. Non puoi snobbare la natura, in montagna: ti tira per la manica, ti chiede di guardarla, di studiarla, di esserle presente.In montagna puoi e devi essere presente a te stesso, senza distrazioni. Questo è fare escursionismo.L’unico segnale importante non è quello del tuo telefono, ma quello che la natura ti invia.Esistono incanti, meraviglie, stupori che ti riconnettono con spensieratezza col nostro io più autentico. Questa probabilmente è la vera forza della natura!

C’è un posto in particolare che vorresti visitare appena possibile?

Sono tanti i luoghi dove vorrei andare, ma di sicuro quello che più mi attrae e che vorrei visitare è Il Tracciolino definito anche il “Sentiero Azzurro” lo definiscono uno dei percorsi di trekking più affascinanti in Calabria. Un balcone naturale a strapiombo sulla Costa Viola che collega Palmi a Bagnara Calabra con panorami unici su tutta la costa tirrenica. Cmq anche l’anello di Pietra Cappa o la “Via del Giovine” che collega il convento di San Marco Argentano al Santuario di San Francesco di Paola, devono essere visti.

Uno in cui torneresti volentieri?

Ho notato che qualsiasi uscita è diversa dalla precedente anche se in quel posto ci sono già stato. Forse cambia l’atteggiamento, l’approccio o semplicemente la natura che sa dimostrare sempre cose nuove. Quindi la mia risposta è che non c’è un posto in particolare, credo che l’importante sia lo spirito con cui si affronta. Tornerei in tutti i posti dove sono stato finora, perché ci torno volentieri dove sono stato bene.

Il tuo augurio più bello a tutti i camminatori.

Camminare in montagna piace sempre, con la neve, con la pioggia, con il sole. Ti fa sentire bene. Un motto dice: “Se ti senti un po’ depresso, vai in montagna un po’ più spesso”.L’augurio che faccio a tutti è quello di imparare a conoscervi fino in fondo, di accettare ogni vostra sfumatura e di amarvi immensamente, tutto questo attraverso gli strumenti che la Natura ci offre, quindi non smettere mai di camminare, pur sapendo che la vera meta non è un luogo. La natura ti invia regali da cogliere ad ogni passo e siccome lei si prende cura di te anche tu devi avere cura di lei… in fondo lo sappiamo sin da piccoli che i regali più belli si fanno trovare sotto l’albero. Grazie, ci rivediamo presto.