Andrea Giunta

Ciao, chi sei? Parlaci un po’ di te…

Ciao mi chiamo Andrea e sono un reggino “emigrato” per 14 anni per motivi di lavoro lontano dalla Città dello  Stretto, tornato 6 anni fa mi sono pentito all’inizio di questa decisione, perché non mi rivedevo nella mia città di origine, non la riconoscevo, non la sentivo più mia, mi sono rinnamorato della mia città guardandola attraverso l’obiettivo della macchina fotografica, crescendo la passione per la fotografia cresceva in me di nuovo l’amore per la mia città, avevo una visione meno cinica della sua vita e dei suoi spazi, ho reimparato ad apprezzarne pregi e difetti, come nelle persone amiche, solo vivendole si può apprezzarle sempre di più, dando fiducia non chiudendosi, e così è accaduto per la mia Reggio, ho imparato a riviverla per poterla apprezzare nuovamente.

Da quanto tempo ti dedichi all’escursionismo?

Da circa 3 anni, parallelamente alla crescente passione per la fotografia, ho cominciato a sentire la necessità di vivere e raccontare non solo il luogo dove vivevo, ma anche i territori della sua provincia, e conoscendo associazioni come “Il giardino di Morgana” e “Kalabria Experience” ho iniziato a praticare archeotrekking, prima in città poi sempre più lontano, da allora non mi sono più o meno fermato conoscendo poi il mitico “Asproseby” e la mia “MagnaGuida” sono riuscito ad espandere ancora di più i miei orizzonti, e non vedo l’ora di riprendere da dove abbiamo interrotto.

Come hai cominciato?

Ho avuto modo di conoscere nuove persone e rincontrare vecchi amici che praticavano il trekking vero e proprio, tramite loro nel 2018 ho iniziato percorrendo il “Tracciolino” e il “Sentiero dei francesi” tutto d’un fiato, ed è stato incredibile, mi è rimasta dentro l’anima quella esperienza, mi ha segnato, anche i piedi perché era la mia primissima escursione vera e propria e non ero ancora attrezzato benissimo.

Cosa ti piace dell’Aspromonte?

Il suo essere imprevedibile come la vita, ad ogni salita, discesa nuovo sentiero non sai cosa ti aspetta, ti sorprende sempre con degli scorci mozzafiato dietro ogni angolo.

Consiglieresti ad uno “straniero” di venire in Aspromonte o pensi debba rimanere un posto per pochi?

Tutti dovrebbero conoscere la nostra terra, imparerebbero a rivalutare il nostro territorio e a conoscere meglio ed apprezzare chi lo ama e lo vive nel suo profondo.

Quali sono le problematiche che riscontri quando vai in escursione?

L’unica problematica è legata non alle escursioni in se ma al mio modo di fotografare, fotografo in modalità manuale e a volte è difficile fermarsi il tempo necessario per un ottimo scatto, ma il limite è anche legato alla mia poca esperienza fotografica.

E i punti di forza?

La condivisione di luoghi, di paesaggi, di esperienza di vita, di pensieri con i camminatori, la convivialità e l’ottima preparazione delle nostre guide.

Il ricordo più bello…

Quello legato a Pietra Cappa dove per la prima volta un mio caro amico ha voluto partecipare alla sua prima escursione, e in qualche modo si è affidato oltre che alle guide anche a me, è stato un modo per cementare sotto aspetti diversi una bella amicizia.

C’è un posto in particolare che vorresti visitare appena possibile?

Vorrei tanto fare un’escursione per visitare le pendici dell’Etna ed arrivare fino in cima.

Uno in cui torneresti volentieri?

Il sentiero del “Tracciolino” con i suoi stupendi panorami sullo Stretto, per percorrerlo e godere dei sentieri in modo ancora più intenso rispetto alla prima volta, considerata che è stata la mia primissima escursione.

Il tuo augurio più bello a tutti i camminatori.

Di poter riprendere il nostro Cammino al più presto!

Grazie, a presto vederci per sentieri!