Percorrendo la strada che dalla ss 106 porta all’abitato di Samo, possiamo già ammirare dal lontano alcune delle cime che faranno ombra al nostro cammino. Ma è quando superiamo il paese che fu dei Sami di Grecia che si comincia a percepire la maestosità di questa parte di Aspromonte ionico.

Lasciate le macchine a monte Perre, intraprendiamo un percorso che non smette di stupirci di svolta in svolta.

Dapprima camminiamo su una rassicurante pista che, in men che non si dica, si trasforma in un sentiero a mezzacosta con un incredibile affaccio sulla fiumara Laverde e il torrente Ferraina. Il nome, d’altro canto, non è stato scelto a caso, u burruni. Da qui seguiamo uno dei sentieri tracciati dalle vacche che pascolano placide in queste zone, fino ad arrivare sul versante opposto del massiccio del Perre, dove una comoda (quasi sempre) pista ci attende per guidarci fino ad altro tratto dal fascino spettacolare: u scaluni.

È una risalita che mette un po’ alla prova la nostra resistenza, ma la fatica si sente appena perché la mente è presa dallo spettacolo di Puntone Galera, che veglia alle nostre spalle. Da qui a breve ci troviamo già nel bosco di contrada Croce di Dio, con pini imponenti ed evidenti tracce della presenza di qualche cinghiale, che però ci sfugge schivo.

Dalla cima il panorama è mozzafiato. L’occhio si perde fino al mare incontrando, sul percorso, il Puntone Galera, monte Perre, monte Iofri e monte Scapparone. Senza contare la spettacolare vista sulle cascate Forgiarelle dal punto panoramico del versante occidentale.

Ritorno è in parte sulla stessa via dell’andata, in parte ad anello, continuando sulla pista che ci riporta a monte Perre.

SCHEDA ESCURSIONE:
Tipo di escursione: parte in linea, parte ad anello
Difficoltà: E 
Dislivello: 270 m c.ca
Durata: 6,5 ore comprese soste
Acqua: fonte lungo il percorso