
Un groviglio di case, un possente castello, l’aria come fosse immobile e la natura adagiata sulle valli tutt’attorno. Qui , secoli or sono, giunse Cleta, amazzone fiera e impavida, e decise di restarvi fondando la città che porta il suo nome.
Risalendo le viuzze del paese ce lo lasceremo alle spalle, non prima di aver ammirato quel che resta del castello. Superata la ripida placa, incontreremo una comoda sterrata che seguiremo, salendo dolcemente, fino al bosco su monte Sant’ Angelo, dove consumeremo il pranzo.
Il ritorno, ci vedrà lasciare il bosco per una bassa macchia, prima, e piccoli coltivi lungo la strada che ci riporterà nuovamente al paese.
