La cittadina di Bova è riconosciuta come capitale culturale di tutta l’area greco-calabra. Abbarbicata sulla cima di un monte, a quasi mille metri, che sovrasta la vallata della grande, bianca, fiumara Amendolea, è un gioiellino di tradizioni culturali ed enogastronomiche che affondano le proprie radici nei secoli in cui i coloni calcidesi, ioni e achei arrivarono sulle rive di quella che divenne successivamente la Magna Grecia.
Da qui parte il nostro cammino attraverso un ripido sentiero che taglia i promontori alle spalle della Chora e incrocia un paio di volte i tornanti della nuova strada asfaltata e ci porta fino al noto Passo della Zita.
Pare che una giovane donna, come era consuetudine in molte zone del sud, fosse stata promessa in sposa ad un uomo che non amava né stimava. Provò a ribellarsi a questo matrimonio combinato, ma la sua famiglia fu irremovibile: così era e così doveva essere. La giovane, allora, si diresse verso il ponte più alto della zona e decise che era meglio morire, piuttosto che costringersi ad una vita infelice con un uomo che disprezzava.
Continuiamo lungo un sentiero che segue il fianco della montagna e ci porta, finalmente, ad una fresca pineta. In un saliscendi di piste e sentieri, ci godiamo la vista sulla grande frana Colella, uno dei Geositi del Parco Nazionale d’Aspromonte e, dopo poco, arriviamo alla nostra destinazione.
SCHEDA ESCURSIONE:
Tipo di escursione: in linea
Difficoltà: E
Durata: 5 ore c.ca comprese le soste
Acqua potabile: a metà percorso
Dislivello: 530 c.ca