Oggi, nella Giornata Mondiale della Terra, più intensamente si fa sentire l’esigenza di viverla e rispettarla. Durante questo periodo di isolamento, e di conseguente stop delle attività escursionistiche, mi sono trovata spesso ad ascoltare le reazioni della gente abituata alla consueta uscita settimanale. La maggior parte di loro manifestava segni di malessere, quasi di astinenza, per un’attività il cui scopo è, prevalentemente, ritrovare il proprio benessere psico-fisico dopo una lunga settimana di lavoro, famiglia e stress.

Per molti di noi, camminare in montagna è una necessità come per altri prendere la pastiglia per il colesterolo o per la pressione.

Sappiamo tutti benissimo quanto queste misure restrittive siano necessarie al contenimento della diffusione del virus, ma è anche vero che la pratica escursionistica dovrebbe essere una delle prime ad essere consentita all’approssimarsi della ripresa delle attività. Mi rendo anche conto di quanto la gente che non si è mai avvicinata all’escursionismo riterrà queste mie parole vuote e quasi offensive. La verità è ben diversa e vi spiego perché.

L’escursionismo in natura è una vera e propria attività curativa e di prevenzione, consigliata ormai da moltissimi medici. Si faccia ben attenzione a non distorcere queste parole! L’escursionismo non cura dal virus (ovviamente), ma cura o previene moltissime altre patologie e malesseri da cui siamo afflitti.

Perché camminare in natura fa bene ed è sicuro?

Cominciamo col dire che in natura c’è abbondanza di spazio. Per questa ragione è molto semplice organizzare attività che non prevedano assembramento e che, anzi, favoriscano una consapevole acquisizione del proprio spazio personale senza dover essere isolati dagli altri.

Migliora la respirazione. Quando noi siamo sotto pressione o stressati tendiamo a fare dei respiri più brevi e irregolari, impedendo in questo modo la corretta ossigenazione dei tessuti. Facendo questa blanda attività fisica in un luogo in cui l’aria è certamente più pulita che nelle nostre città, aiutiamo l’organismo ad ossigenarsi correttamente e, quindi, a funzionare meglio!

Allenta lo stress e combatte la depressione. È ormai provato che il contatto con la natura, l’aria aperta, i raggi solari, favorisce la produzione di endorfine, gli ormoni del benessere e del piacere con risultati a lungo termine.

Aiuta il nostro cuore. Camminare diminuisce la pressione arteriosa e aiuta nel controllo del colesterolo, aiutando il nostro apparato cardiocircolatorio a rimanere sano e prevenendo patologie cardiache favorite, invece, da una vita monotona e sedentaria.

Favorisce il contenimento del diabete. Per i pazienti affetti da diabete, una costante attività fisica è importante poiché tiene sotto controllo il livello di zuccheri nel sangue diminuendo, così, il rischio di complicanze.

Migliora il tono muscolare. Benché qualsiasi attività sportiva non garantisca nessun risultato se non abbinata ad una corretta alimentazione, non si può negare che camminare all’aria aperta aiuti la muscolatura a mantenere o acquisire tonicità, senza la monotonia degli esercizi in palestra.

Favorisce la creatività, l’immaginazione e stimola la curiosità. Capita di frequente di camminare, assistiti da una guida esperta, in luoghi che non si conoscevano prima, avvicinandosi, in tal modo, ad una serie di informazioni nuove per noi. Così stimolato, in maniera naturale e senza il minimo sforzo, il nostro cervello tende ad elaborare nozioni e soluzioni nuove a cui non saremmo potuti arrivare chiusi in ufficio o facendo le solite monotone attività quotidiane.

Aiuta una socializzazione sana e sicura. Quante volte vi è capitato di camminare accanto a qualcuno, anche in silenzio e, a fine giornata, sentirvi comunque più vicini a quella persona? Camminare insieme, anche a due metri di distanza, ci aiuta a condividere un’esperienza arricchente e, al contempo, ci permette di seguire le principali norme di sicurezza.

Buoni passi!


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